“Ama il prossimo tuo, come te stesso”.
Gesù di Nazareth

…Ogni vissuto è una espressione della Vita che l’anima sperimenta nel e attraverso il corpo. In questo senso ogni esperienza è utile. Vorrei dire legittima, per spigarmi. Tuttavia qualunque aggettivo che indica giudizio è estraneo a quella che credo sia una delle caratteristiche dell’anima, ovvero una pura neutralità rispetto alla morale. 

Allo stesso modo non dovrebbe essere migliore o peggiore di altri chi si distingue per altruismo. Altruista sarebbe chi prova soddisfazione nel fare del bene agli altri nella stessa misura in cui riceve soddisfazione dal fare del bene a se stesso. Per alcuni questa soddisfazione sarebbe addirittura maggiore: ne sono convinto per esperienza e qui cerco di dare una spiegazione del perché.

Qualcuno, comprensibilmente per quanto detto, ritiene che l’altruismo non è che una sfumatura di egoismo. Ma la discussione è fuorviante: non c’è nulla di reale al di fuori di ció che viviamo attraverso i sensi e l’anima risolve le tensioni che il corpo le comunica attraverso il contatto nel Mondo. La tensione risolta, ovvero il piacere ottenuto, facendo qualcosa a vantaggio della sfera dell’Io – per dirla à la Wilber – non ha qualità fisicamente differenti da quella ottenuta con beneficio per il “Tu o Loro”. Non è che tutto sia egoismo, è che tutto avviene nell’individuo e si misura attraverso la felicità. (Sul rapporto tra felicità come piacere dell’anima e piacere del corpo, puoi leggere quest’altro articolo)

Con “azioni coerenti” intendo azioni funzionali per il conseguimento del risultato, ma anche coerenti con il punto a cui è giunto la coscienza. L’altruismo è in questo senso un buon indicatore.

L’altruista sembrerebbe avere com-preso nel senso di avere ormai interiorizzato, la Verità proclamata dai grandi saggi di ogni tempo, l’unità con il Cosmo, e abbandonato l’illusione del confine.
(Non saprei dire se ha un’anima più antica. È un ipotesi che sempre dubito. Non sono certo che le anime più antiche non “fanno cose disfunzionali”, magari per servire, ovvero, precisamente, sono egoiste nella vita materiale per essere altruiste su un piano più alto).

Scegliere di dedicarsi con soddisfazione al beneficio di altri esseri – mi sembra – la misura di una coscienza più ampia sia dell’individuo che, a livello comunitario, del gruppo sociale in cui opera con altre/altre come lui. Con più ampia intendo più inclusiva e per questo più vicina alla Verità.